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"Beorn Dogmarsson" Leggende delle Montagne Settentrionali

  




Secoli or sono v'era un giovane uomo chiamato Beorn, figlio di Dogmar, lo "Jarl di Ømsterd", un piccolo villaggio sito nella baia di Krösœlag in un arcipelago nell'occidente delle Montagne Settentrionali. Il ragazzo aveva raggiunto da poco quella che era considerata la maggior età, ma da tempo era considerato dal clan un vigoroso uomo, combattente, e degno successore. Egli seguiva suo padre in ogni battaglia, era la sua ombra.

Un giorno, di ritorno dalla caccia, fu avvicinato da un viandante ammantato da capo a piedi da una casacca grigiastra.




-Beorn, figlio di Dogmar...

-Chi sei?- Portò la mano sul manico dell'ascia appesa alla cintola.

-Io? Chi sei tu, piuttosto, giovane Jarl?- Il viandante lo spiazzò con quella risposta che a sua volta era una domanda. Sollevò il mento e mostrò il volto, le pupille erano pozzi scuri senza fondo.

Beorn tentennò qualche istante, ma subito rispose impettito: -Pare che già mi conosci!- Nonostante la fierezza non poteva celare il timore nel guardare quegli occhi innaturali.

-La tua fama ti precede, certo, giovane Jarl, ma la mia domanda era ben altra. Che tipo di persona sei?

Beorn abbassò le mani e si ricompose in sella al destriero.

-Un guerriero degno del Valhalla!- Il suo timbro si inasprì. Cosa voleva quel vecchio? -Ora rispondi alla mia di domanda, chi sei!?-

Il viandante sospirò. -Solamente un ramingo… Perché ti ritieni degno del Valhalla, sei benevolo e giusto?-

Beorn fecce uno spergiuro con la mano e sputò a terra con disappunto. Aveva esaurito la pazienza. -Come ti permetti di parlarmi così, non sai ciò che abbiamo fatto io e mio padre per il clan!?-

-So che tu sei l'ombra di quell'uomo e che lo segui in qualunque battaglia. Sarai però degno di sostituirlo quando arriverà il tuo momento di essere alla guida? Sarai uno Jarl saggio?-

Beorn smontò dalla cavalcatura e gli si avvicinò con fare minaccioso.

-Non avrai tempo di constatarlo se continui ad insultarmi!

Il viandante pronunciò qualche parola sommessa in un linguaggio antico e sconosciuto e, come per incanto, scomparve in una nuvola di polvere.

-Che diamine!?- Beorn scosse la testa e si voltò in ogni direzione per cercarlo, ma non ve n'era più traccia alcuna. -Dove sei!?

Rimontato in sella raggiunse il villaggio. Le genti erano in subbuglio, doveva esser successo qualcosa. Una guardia lo accostò. -Beorn, vostro padre…

Dopo qualche giorno si svolsero i riti funebri, la barca con la salma di Dogmar lasciò il porticciolo e si perse alla vista nell'Oceano. "Sicuramente", pensò il nuovo Jarl, "avrai già trovato la strada per il grande cancello… Addio, padre…"




La vita proseguì, ma giorno dopo giorno le genti di Ømsterd s'accalcarono alla porta della Casa Lunga per chiedere udienze, aiuti, consigli e tesori. Una volta rimasto solo, nonostante Beorn avesse perseguito le gesta del padre, si trovò spesso nel dubbio, ma ogni qualvolta che non sapeva quale scelta intraprendere o indicare ripensava alle parole di quello strano individuo che aveva incontrato. Che tipo di uomo voleva essere? Ogni volta cercò di rispondersi facendo la scelta più altruista.

I giorni e le notti si succedettero, e così le settimane, i solstizi, gli anni, quando un giorno il viandante dal manto grigio si ripresentò al suo cospetto. Faticò a riconoscerlo, ma non ebbe alcun dubbio quand'egli scostò il cappuccio e mostrò il suo sguardo oscuro.

-Tu?- D'istinto sobbalzò sulla sedia, ma dopo pochi attimi s'alzò per stringergli la spalla. -Credo d'aver capito chi sei...- Gli si inginocchiò dinanzi, lasciando sbigottiti la moglie, i figlioletti, e tutta la schiera di servitori. -Ho avuto molto tempo per riflettere sulle tue parole, grazie per avermi guidato...

Il viandante sorrise e gli pose una mano sul capo. Il suo tocco era caldo e rincuorante.

-La saggezza non si riceve, Beorn "il giusto", la si scopre. Ti ho solamente indicato la via. Puoi finalmente dire d'aver guadagnato un posto nella Grande Sala, figliolo.

Così come allora pronunziò parole sommesse e scomparve, lasciando un lieve alone di pulviscolo nell'aria.

Beorn Dogmarsson "il giusto" fu acclamato e ben voluto dal popolo per tutta la vita, e, quando esalò l'ultimo respiro i cancelli del Valhalla furono lì ad attenderlo. Sedette alla mitica tavola, ed il viandante era proprio là, sorridente, seduto sul suo trono leggendario.