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STORIA EXTRA DNG MASTER

 


LE DAME DEL TEMPO
(a S.Valentine truly story...)

In un tempo lontano di cui molti han perso memoria...
    Quando ancora la tavola del creato era nitida, pacata, permeata da pochi colori unici e intensi, non ancora tersa dalle mille sfaccettature che oggi adoriamo, il verde spumeggiante delle chiome dei boschi delle conifere, il purpureo dei petali profumati di mille rami fioriti, l'intenso smeraldo dei frutti più deliziosi, l'indaco di un mare celestiale, le dame del tempo Aetheria e Dhalia, ammantate dalle loro tuniche argentee, tendevano le mani l'una all'altra, desiderose di un contatto, seppur lieve, una carezza che potesse unirle.

Avevano molti spasimanti, migliaia di minuscoli puntini luminosi che adornavano il cielo, l'intero universo, ma a loro non interessavano, non attiravano o ammaliavano. Il loro desiderio più recondito, il sogno custodito nel cuore, che palpitava e scalciava con la forza di un destriero da eoni, era quello di potersi abbracciare, almeno per una volta, e poter deliziarsi del calore dell'unica essenza che nel mondo pareva simile a loro stesse. Erano le Lune, Gemelle separate alla nascita, figlie di un destino crudele che le manteneva a distanza, che non avrebbe mai donato loro la possibilità di congiungersi e potersi abbracciare...

Era come guardare in uno specchio quando porgevano gli occhi l'una all'altra. Erano simili, coi loro tratti curvi e definiti e la pelle candida, pure le sete dei manti che le avvolgevano erano della stessa tonalità, ed erano certe, potevano sentirlo ad ogni battito dei loro cuori, ad ogni sospiro, che anche oltre l'apparenza ciò che avevano dentro fosse qualcosa di unico, parte di un tutt'uno, un amore incondizionato verso ogni forma di vita che non avrebbe mai potuto congiungersi...

Era triste il loro destino...

Ogni notte al risveglio, ognuna si stagliava alta e luminosa e cercava l'altra, ma mai riuscivano ad avvicinarsi a sufficienza da potersi sfiorare. Le loro braccia si estendevano nel buio, i loro raggi così illuminavano il mondo, ma ogni volta che le loro dita stavano per sfiorarsi la clessidra del tempo scandiva il loro tramonto...

Un giorno lontano, però, i mondi astrali parvero allinearsi come stessero preparandosi a ballare una strana danza. Le stelle brillavano più del solito, a un ritmo ancestrale, e l'universo roteava su sé stesso come all'interno di un ciclone. Ogni divinità scandiva il tempo battendo le mani e i piedi, c'era tanta euforia, così tanta che pure il grande sole pareva impallidire al bagliore di tale energia. Difatti, calò lo sguardo per un attimo, anche se era mattina, e proprio in quel momento le due gemelle sorsero prima del tempo, attirate da tutto il clamore.

Il vento le prese per mano e le accompagnò all'interno del tornado. In quel luogo c'era una pace indescrivibile, un silenzio e una calma che avrebbero rincuorato anche l'anima più buia e affranta. Quando le Lune aprirono gli occhi, capirono che i mondi avevano preparato una festa per loro, per potere finalmente vederle sorridere, almeno per una volta dall'alba dei tempi. Con stupore e incanto, si ritrovarono una affianco all'altra.

Aetheria raggiante fissò Dhalia con tutto l'amore che possedeva. Dhalia porse le sue mani sulle guance calde della sorella e la trasse a sé. I loro visi finalmente si abbracciarono in un bacio sconfinato, le loro pelli si unirono e i cuori iniziarono a scandire lo stesso battito euforico. Quel miracolo durò solamente un attimo, ma fu sufficiente a colmare i loro animi di amore e di gioia.

Una lieve lacrima calò dalle loro iridi e si congiunse sui menti. Pareva uno smeraldo, luminoso più di un diamante. Il vento ci sbuffò sopra, per asciugarla, ma esso cadde dal cielo e, sospinto dalla lieve brezza, giunse sino al Dwailinar.
Una grande scia dorata illuminò il cielo, vi fu un grande bagliore!

Quando giunse nel terreno penetrò a fondo, imbevendolo di tutte le emozioni delle Dee. Amore, gioia, passione, fertilità, tutte sfociarono in un turbinio magico ed esplosero, dando vita alla creazione più bella di sempre, un dipinto dal quale tutti i mondi, il vento, il sole e gli Dei furono subito rapiti e ammaliati: la Foresta incantata! Gli alberi crebbero rigogliosi e si stagliarono nel cielo, le acque sgorgarono in fiumi cristallini, e gli uccelli iniziarono a intonare canti di gioia!!!

Nel preciso punto in cui cadde la lacrima, attorniato da tutte quelle visioni celestiali, crebbe anche una creatura unica che aveva le stesse fattezze delle Lune ma simile agli Uomini, figli degli Dei padri. Aveva la pelle candida, un cuore amorevole, e delle splendide orecchie appuntite che miravano in direzione delle madri. Quando osservò il cielo le vide distaccarsi, e i mondi tornare alla loro posizione di origine. Poté osservare anche i loro sguardi, colmi e traboccanti di una gioia infinita.

Il primo Elfo del Dwailinar nel corso della sua vita portò amore e prosperità nella grande Foresta. Conobbe la sua anima gemella, e con essa generarono un grande popolo, unico, parto delle Dee. Il primo villaggio che edificarono lo chiamarono Erendil, proprio come il loro primo figlio, e questo crebbe laddove la lacrima era caduta, nel grande e immenso cuore della magia.

Ecco come era nata la Foresta Incantata, figlia dell'amore, di un'emozione innata...

Le Dame del tempo su essa avrebbero vegliato, fino alla fine, avrebbero amato...






I was born to love you

With every single beat of my heart


Yes, I was born to take care of you


Every single day (Day, day, day, day, day)


Alright, hey-hey!


I was born to love you


With every single beat of my heart


Yes, I was born to take care of you


Every ...





Fredde trbt

4 its magic...

and fantasy...

eternal in time!!!


The Worlds Are Still Dancing