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IL DIARIO DI BROM - IL LEGGENDARIO PUGNO DI BROM

 



Valle smeraldo

22 GENNAIO

scritto da: 

"il generale Brom, primo cacciatore"


Era stata una nottata serena.

Dopo svariate notti insonni sotto la fredda luna a cercare cibo invano, ero riuscito a riposare nella mia camera per almeno quattro ore consecutive . Un record. Sembrava un ottimo presagio. Quella stessa sera d'inverno era toccato a Lyzan andare in ricognizione nella speranza di trovare un po' di cibo. Potevano essere forse le cinque del mattino, e sentii proprio Lyzan rientrare nel locale. Avrei riconosciuto la cadenza dei sui passi felpati da chilometri. Solo lei aveva quella camminata costante e al tempo stesso sexy come una bistecca di orso alla griglia quando non mangi da una settimana.

Come sempre scesi le scale per incrociarla.

"Com'è andata Lyzan, ero in pensiero per te, trovato qualcosa di commestibile?"

Poggiò sul tavolo dei gustosi peperoncini color rosso fuoco, poco più lunghi di una piuma di un corvaccio. Ma ad attirare la mia attenzione era una sottospecie di pietra, di una tonalità buia, spenta, ruvida al tatto e dura. Molto dura. Quasi inscalfibile. Lyzan decise di mollarla là prima di mettersi a riposare. "Sembrava interessante" disse andandosene. Nel mentre io e Billi, che nel frattempo si era svegliato, facemmo una colazione con un bel boccale di birra e un pezzo di pane secco con il peperoncino appena portato. Diamine era tosto forte quel peperoncino. Sarebbe stato felice granc. A lui piacciono quei sapori forti. Poco dopo arrivò Dagomar che analizzò anche lui la pietra senza alcuna idea di quello che stava facendo. Gli scivolò dalle mani, cadendo a terra, e all'impatto si scheggiò. Si, il pavimento si scheggiò, ma la pietra rimase intonsa.

Dagomar rimase là con Billi mentre io decisi di mettermi in disparte, a studiare la mappa della regione, per cercare di trovare zone non ancora battute che potessero essere risorse di cibo. Ero sul mio solito tavolo, quello attaccato alla parete con intarsi in legno che in passato era stato visitato da qualche termite. Ma era bello proprio per quello. Era vissuto, come Brom. Ogni tanto buttavo un occhio alla pietra che era rimasta dove dagomar l'aveva riposta. Fino a quando rientrò dng Master, che dapprima si divorò un peperoncino compreso di picciolo senza battere ciglio e poi si soffermò a fissare l'oggetto immobile davanti a lui.

"Brom, Billi, Dacomar chi diamine ha portato questo coso qui dentro?" chiese spazientito. "lyzan, l ha raccolto stanotte, ma non gli ho chiesto dove l'abbia trovato. Perché tanta preoccupazione per un sasso ornamentale?" gli chiesi subito dopo.

Come al suo solito tacque e andò via in modo frettoloso.

"Torno tra un paio d'ore" disse.

Rimasi solo con Billi.

"Ehi Billi! Portami una birra e quel sasso, vedrai che divertimento. E prendine un boccale anche per te, fammi compagnia".

Iniziai a scrivere con l inchiostro che uso per il mio diario, ma stranamente scivolava via senza rimanere sulla superficie ruvida. "Dannazione, passiamo alle maniere forti allora". Ci misi almeno quaranta minuti, colpendo con la punta affilata della mia ascia in maniera meticolosa, degna di uno scriba egizio. Mi fermai a contemplare il risultato. "BILLI che ne pensi? È o non è un opera d'arte??". Per poco non moriva soffocato. Rideva, rideva, rideva.

Così lo appoggiai al bancone e lo guardai da mezza distanza..

"ASTEMIO CHI LEGGE"

Si leggeva perfettamente. Missione compiuta.

Il sole aveva superato il suo punto più alto da qualche ora e Master non era ancora rientrato. Gli ospiti della Taverna se la ridevano quando, ordinando la solita e schiumosa birra, leggevano la scritta incisa sulla pietra. Tutti tranne Dagomar. "Brom sei un idiota, non credo che Dng Master la prenderà a ridere". Neanche il tempo di dirlo che si senti lo stallone cavalcato da Master galoppare verso la taverna. Perché Dagomar era così preoccupato?

Decisi di far visita alla latrina. Anzi in realtà l'idea era quella di nascondermi in attesa della reazione di Master alla vista della pietra danneggiata . "Gundogan esci da qua, dannazione se continui a pulire così bene finirai per consumare le zanne del drago". La latrina era davvero splendente. Sembrava più luccicante di una stanza del tesoro custodita strapiena di pietre e preziosi di ogni genere. Quel ruolo calzava davvero a pennello a Gundogan. Mi chiusi col chiavistello e appoggiai l'orecchio alla porta per sentire Dng Master e la sua reazione. "PER QUANTO È VERO CHE MI CHIAMO BOTARK'LEM, GIURO CHE CHIUNQUE SIA STATO A FARE QUESTO PAGHERÀ DAZIO". Le parole furono così urlate e chiare che si udirono anche se mi tappai le orecchie con le mani. Dovevo uscire da la, almeno il tempo di far calmare le acque.

Decisi che sgattaiolare via silenziosamente era l'idea migliore. Aprii il chiavistello più silenziosamente di un ladro. Iniziai a camminare a carponi verso la sala. Chi dannazione aveva costruito una latrina senza finestre?.. Erano tutti vicini al bancone e seduti ai tavoli, e là in piedi spiccava su tutti Dng Master con la sua stazza imponente. Dovevo farcela. Incrociai lo sguardo di Billi che capii all'istante di dover distrarre Master. Superai il primo tavolo, il secondo, ma ora dovevo passare alle spalle di Master per poter arrivare alla porta d'uscita. Era quasi fatta. Billi e master chiaccheravano e io ero fiducioso del mio piano di fuga. Unico dettaglio. Master aveva un udito elfico. Mi stava aspettando. Aveva scoperto che quella geniale idea di incidere la pietra era stata mia. Ma io ne ero ignaro. Trattenni il fiato per percorrere l'ultimo tratto prima della libertà. SBAM! Uno stivale, marrone lucido, era quello di "M.. M.. Master! Buongiorno! Cercavo 2 argenti che ho perduto ieri sera, devono essere qua da qualche parte". Master non si scompose. Si limitó a dire con tono pacato: "Brom... Cacciatore.. Abbiamo già un monco, un guercio, uno zoppo.." Ebbi un attimo di paura ma non trapelò. Non dovevo lasciare trasparire emozioni. "Dimmi" riprese Master "con quale mano hai inciso questa scritta"

"la Destra.. Non è un capolavoro? Ero stufo delle solite teste, questo sì che è un soprammobile vero" cercai di sdrammatizzare.

"Prendi quell'oggetto e poggia la tua mano sul bancone, forza". Era arrabbiato.

Grunc era divertito. Stava già inserendo nel menù serale il moncone di Brom. Billi sorseggiava del rum mentre tremava dalla paura. "Ma master, il pugno di Brom é leggenda" provò a intervenire per placare l'ira dell'oste. "É roba da uomini, Billi, non intrometterti", non volevo se la prendesse anche con lui.

Master sfoderò la LAMA, la sua LAMA.

"Sei pronto Brom?..

1..

2.."

La stanza era sospesa come ferma nel tempo. I volti terrorizzati.

Il mio piscio nei calzari.

Il ghigno divertito di granc.

Lo sguardo impassibile di Dagomar.


"Prrrrrrrtttt!!! Scherzavo Brom!!"


"Ma per stasera toccherà a te pulire la latrina"


Il pugno leggendario di Brom avrebbe ancora continuato a combattere per la taverna.

Almeno fino al prossimo scherzo.



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