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DIARIO DI BORDO 3

 




MARZO, 14

Venti di Guerra

Un nuovo mondo

scritto da: 

"Il timoniere in seconda, Billi"


La mattina presto del 14 Marzo, la nave con a bordo la ciurma al completo levò l'ancora e si allontanò dal porto di Grosten. Nonostante i rinforzi apportati allo scafo e alle armi da lancio non sembrava risentire più di tanto del peso aggiuntivo, scivolava via nelle acque senza troppa difficoltà. La giornata era trascorsa velocemente, metà della ciurma si era svegliata in pieno mare, ancora sotto i fumi dell'alcool per via dei festeggiamenti di una notte di bagordi. Il mare agevolava il viaggio: vento in poppa ed acque calme li avrebbero accompagnati per gran parte del percorso. Pure la notte sembrava voler proseguire nella medesima direzione. Veleggiare sulla Black Maria in queste condizioni faceva quasi dimenticare che al di là di questo oceano li aspettava una tremenda battaglia. La ciurma festeggiò pure quella notte, stappando vino d'annata e brindando alla vita. Dormivano sereni, mentre la rotta inesorabilmente li portava verso lo scontro e la Guerra.


Billi (»): Dng Master, con Gundogan abbiamo fatte le modifiche alla polena, le testeremo al momento giusto eheheh

Reddy (»): Perché capo hai la sensazione che la pietra ci sia utile?

Dng Master (»): Reddy, credo che prima o poi.... incontreremo di nuovo Velana

Gundogan (»): .. Va beh come promesso ecco una fiamminga di salamino stagionato per merenda per tutti...rimaniamo in attesa del Grog Espezial

Billi (»): G I U D A, ehilà, ben svegliato eh! Se non te ne sei accorto siamo in piano mare. Visto che sei bello fresco, che ne dici di aiutare Gundogan ad organizzare l'aperitivo marittimo?

Dng Master (»): C'è del Grog rimasto dall'altra sera comunque. Non vorremmo mica buttarlo...? Una mescolatina e via

Dng Master (»): Billi, tutto bene al timone?

Billi (»): Capo, tutto bene, abbiamo sfiorato una tempesta ma non ci ha toccato

Dng Master (»): Billi, il tempo è mutevole e bastardo in questa stagione

Gundogan (»): Previsioni meteo piu che accuratissime My Magister

Dng Master (»): che ne dite se andiamo sotto a mangiare

Granc (»): Buona sera ciurma questa sera vi ho preparato uno spezzatino con polenta bianca e una salsina di lamponi buona cena

Gundogan (»): Sento la scioglievolezza della bava che dall'ugola mi bagna l epiglottide...

Dng Master (»): Gundogan, avresti un talento nella preparazione del grog. Buon appetito cozzaglia umana...

Dng Master (»): se tutto va bene domani dovremmo fare scalo a pietra runica


MARZO, 16

La notte precedente il timone della nave era stato abbandonato dai timonieri, stremati dal vino liquoroso del capitano. La rotta aveva subito una deviazione che aveva allungato il viaggio ma che, fortunatamente, aveva loro fatto incontrare una delegazione di mercanti stranieri. Con occhietti a mandorla e baffi lunghi e sottili sembravano molto interessati alle grazie della dama rossa della ciurma: Reddy. Grazie alla sua intercessione ricevettero un grande sconto sugli amuleti provenienti dal profondo est. Il viaggio procedette poi senza sosta fino al calare del sole, quando intravidero le torri di Pietrarunica. La città dei sacerdoti era cinta da una schiera di soldati che li aspettavano al molo in assetto da guerra. Le voci che circolavano al porto non erano entusiasmanti, una grande flotta battente bandiera nemica aveva raggiunto, pochi giorni prima, la cittadella di confine Coburgo, a manforte della truppa straniera. La notte la ciurma dormì sulla Black Maria per risalire, la mattina dell'indomani, l'estuario fino alle mura viola di ossidiana della città.


MARZO, 17/18

La ciurma era ancora all'ancora nel molo di Pietrarunica. La città brulicava di profughi dei villaggi intorno a Coburgo, in cerca di asilo e protezione. I racconti parlavano di razzie e atrocità verso i popoli della valle. Donne e bambini arrivavano senza gli uomini al seguito, rimasti a combattere dietro le grandi mura di ossidiana o caduti nel tentativo di fermare gli invasori. Parlavano di una terra in fiamme, di giganti senza pietà che dilagavano indisturbati. Era arrivato il momento di affilare le armi, era arrivato il momento di oliare le armature e di preparare i dardi. La Black Maria sembrava vibrare dalla tensione mentre aspettava di essere condotta all'inferno. E noi saremmo scesi negli inferi, miei fratelli, per cacciare questi demoni dalla faccia della terra.


MARZO, 19

Un gruppo da ricognizione era uscito per accertarsi del numero dei nemici e della posizione intorno a Coburgo, la priorità era riuscire a capire se l'accesso all'acqua avrebbe permesso alla BlackMaria di avvicinarsi ai battaglioni di lucertole abbastanza da scatenar loro addosso l'inferno. Le truppe nemiche erano a centinaia intorno a Coburgo, e avevano gruppi di ricognizione ovunque nella Regione. Per questo motivo, per non lasciarsi nemici anche in città, il Master tentó di forzare la mano ai sacerdoti. Insieme a Dagomar, Billi ed infine Gundogan, incontrarono il gran Sacerdote nel tempio di Toras, il quale concesse al nostro sacerdote del fuoco di ripagare il proprio debito, con la promessa nell'immediato futuro di bagnare la sua arma con il sangue nemico. Nonostante la tensione accumulata nessuno scontro venne scatenato del gruppetto di eroi, i quali, tornando a casa, si misero in tasca tutto quello che nelle loro tasche poteva entrare...


Eyeless (»): Dov'è il Chierico? Paura di farsi rivedere dai i suoi compagni di castrazione? Dng Master, ma i suoi compari son tutti incendiari tipo Charlie mcGee? Cioè... Pirotecnici come il nostro chierico? Sputano palle di fuoco come dagomar?

Dng Master (»): andremo preparati...

Dagomar (»): Dng Master, eccomi... solo una domanda...cosa hai da offrire loro in cambio della mia testa?

Dng Master (»): I tuoi servigi al circolo di Grosten

Dng Master (»): *L'atmosfera era surreale. Migliaia di persone erano accatastate ovunque, nei vicoli, come vagabondi. Bambini che correvano qua e là, forse dietro ai loro animali da compagnia... per cibarsene. Ciò che avevano dinanzi era la disfatta e la miseria di una Nazione. Pure il clima sembrava in battaglia contro quel popolo, v'era vento, foschia, umidità, e temperatura rasente lo zero. In quanti sarebbero morti per colpa di quella guerra... Le loro case, le fattorie, tutte le costruzioni al margine sud della Valle erano state rase al suolo...

Immerso in quello scenario, così come una stella che splende nel buio più profondo, il tempio d'oro del gran sacerdote, "Il grande fuoco", irradiava i volti degli sciagurati con la sua magnificenza.

Dng Master (»): *Discesero il pontile dondolante, ed ogni passo echeggiò sulle assi della passerella. La strada principale che proseguiva dal molo nella città s'inerpicava su un colle sulla cui cima si scorgeva il borioso templio dorato. La forma era squadrata, monolitica, immensa. Dei gradini lo risalivano al centro, conducendo i visitatori alla Grande Sala di Toras

Dng Master (»): *Si dovettero fare strada quasi a spallate, ma finalmente, con la camicia e gli abiti sudati, si trovarono sotto la grande scalinata. V'era una fila indiana infinita ad occupare il lato destro di questa, quella della ascesa. Molte guardie e molti sacerdoti erano dispiegati, nel tentativo di arginare l'irrefrenabile richiesta di cure e soccorsi.

Dng Master (»): *Una guardia puntò loro contro una lancia, intimando di risalire la gradinata. Loro obbedirono... Prima di varcare il grande tempio, gettò uno sguardo lontano in direzione della Bloody Mary, ora BlackMaria, una perla più buia della notte stessa, sprigionante tenebrosità.

Billi (»): Capooo Dove diavolo sta andando? Ero svenuto giù nella cuccetta

Dng Master (»): *La stanza principale del tempio era composta da una sfilata di colonnati di marmo, sui quali, a spirale, s'insinuavano venature argentee e smeraldine. In fondo alla sala v'era un vero e proprio trono, sul quale sedeva un arcivescovo del conclave, l'eletto incaricato di ricevere i profughi e gli ospiti e dinare le cure primarie. Alle spalle del trono un arazzo copriva un muro alto tanto quanto il torrione dello stesso castello di Grosten, raffigurante un enorme drago percorso da fiamme con le mascelle spalancate: Toras

Dng Master (»): Dagomar, direi suggestivo.... Cosa si perdono i ragazzi

Dagomar (»): Eh già...fa sempre un certo effetto

Dng Master (»): *Ovunque v'erano guardie, di tutte le tonalità. Sì, tonalità... vestivano tuniche sopra le armature d colori differenti, in base al grado di potenza della loro magia del fuoco.

Dagomar (»): I rossi sono i più alti in grado. Poi il gran sacerdote porta tutti i colori con i bordi della tunica in oro.

Billi (»): Lasciatemi andare!! Non spingere o te la faccio mangiare quella lancia!!! Mettila giù che te lo faccio vedere io! Capo! Dagomar! Ma che diavolo...*vedendo il drago rimase senza parole*

Dng Master (»): *La guardia indietreggiò, ma fu solo un istante.... Altri cinque uomini furono pronti ad intervenire

Dng Master (»): Calma!!! Il ragazzo è con me!! Io sono Botark'Lem, direttore del Circolo di Grosten!!

Billi (»): Capo! Questo mi sta pungendo con il suo spiedino! Vuole assaggiare Anima, lo sento! *Guarda la guardia con aria di sfida

Dng Master (»): Siamo qui per incontrare il gran Sacerdote, la taglia sul mio uomo è disonorevole, deve essere rimossa!!! *Le guardie squadrarono il vecchio barbuto, finché qualcosa d'inaspettato accade... Sotto gli occhi incuriositi della miriade di persone affollate il gran Sacerdote in persona scese le scale della camere personali per volgere loro udienza. Era imponente tanto quanto un gigante. Una fluente chioma rossa gli adornava le spalle in ricci che, come una cascata, s'infrangevano sull'addome e sulle scapole. Gli zigomi pronunciati e gli occhi dello stesso color del sangue donavano alla sua figura un aurea quasi eterea... divina. La sua veste, rossa e ardente come le fiamme del grande Divino Toras, si stendevano alle sue spalle segnandone il percorso, come avrebbe fatto il vestito di una sposa insanguinata.

Billi (»): *senza proferire parole ammiccò con un gesto* Sembra un demone.

Dng Master (»): *"Dagomar Ceydan!" Il tono del sacerdote mastro era lugubre, e rimbombava nella sala come se sputato dentro un corno da battaglia. Mastro Botark'Lem, del circolo di Grosten... e... chi abbiamo qui?" Le guardie formarono un cerchio attorno loro, puntando le lance verso le loro teste. Il gran Sacerdote mantenne il tono e il viso marmorei. "Questo uomo ha un debito d'onore col sacerdozio, mastro Botark."

Dagomar (»): *inizia a sfrega lentamente le mani apparentemente nervoso ma pronto a qualsiasi evenienza

Dng Master (»): Cosa avrà mai fatto di tanto sconvolgente per destare la vostra ira!?

Billi (»): *Guarda negli occhi la guardia che lo aveva punzecchiato, e continuava a puntargli la lancia addosso* te la faccio mangiare prima dell'alba, vedrai *il pensiero era fisso ma non poteva rivelarlo

Dng Master (»): *Il gran sacerdote fissò Dagomar negli occhi, studiando la profondità della sua anima. "Ragazzo... espia il peccato, fatti portavoce dell tue colpe, non vergognarti..."

Dagomar (»): *sottovoce a master* se gli dico di nuovo davanti a tutti che sono dei corrotti ladri e bugiardi non ne saltiamo più fuori

Dng Master (»): Dagomar, dank farrik! di loro che sei qui per proteggere Coburgo con la vita, insieme a noi ...

Dng Master (»): *Quindi, Ceydan, scegli bene le tue prossime parole...* asserì il gran Sacerdote, con fare intimidatorio

Dagomar (»): Si gran sacerdote come dice lui...sono proprio qui per proteggere Coburgo con la mia vita. Ma se continuate a darmi la caccia nn posso fare il mio lavoro tranquillamente.

Billi (»): Milord, non avete un sacerdote migliore di lui, lo giuro sul cane della vecchia Molly! Sa preparare pozioni pazzesche e creare esplosivi per le nostre baliste! Sa preparare delle tisane micidiali e non l'ho mai visto sbronzo!

Dng Master (»): E aggiungo, quest'uomo fa parte della ciurma della Taverna del Drago!!!

Dng Master (»): *Vi fu il silenzio. Un silenzio udibile e tangibile, come il suono di anima vacante che aspira le sue ultime volontà soffocate nell'orecchio di un malcapitato. Un silenzio gelido come la morte... paralizzante, surreale.

Billi (»): *una mano su Anima e una sull'Albino* a me questo qui.

Dng Master (»): "Deponete le armi. Dagomar Ceydan, revoco la tua taglia, affinché tu possa combattere e devolvere la tua vita al sacro divino. Difenderai Coburgo con la tua carne. Accetti!?" Il suo tono era imperioso.

Dagomar (»): * raddrizzò la schiena schiarendosi la voce* ehm si gran sacerdote accetto

Gundogan (»): **Proottt** YourMajesty Millò! Eccovi...è che era finito il grog sulla nave .. macuca**

Dagomar (»): Gran Sacerdote vi ringrazio passerò subito a prendere i miei effetti personali e poi partiamo...niente cerimonie lunghe e noiose

Dng Master (»): *Ceydan, scegli le tue armi, attenderemo il tuo ritorno per la fase sacramentale... se il Dio vorrà, tornerai da noi. Così sia... Non farmi pentire della mia scelta ... o ne pagherai le conseguenze..."

Dng Master (»): Bene, questa è la Via.

Billi (»): *continua a fissare la guardia* io questo lo do in pasto ai gatti!

Dng Master (»): Billi, Gunginagnaz.... ascoltatemi... Controllate che non ci sia qualcosa qua in giro... che possa fare comodo... psss... sulla BalckMary...

Billi (»): Dng Master, capo, di cosa parli? Sono ricchi?

Gundogan (»): Billi, credo intendesse ognicosacheluccicaebrilla

Dng Master (»): Arraffare l'arraffabile e non fatevi beccare ... dai. Ci ritroviamo alla barca.... dileguatevi, su

Billi (»): Gundogan, diamoci da fare eheeh, quando mi hanno trascinato su per le scale ho visto una paio di posti da visitare, forza ! Ci vediamo alla nave. *in pochi passi veloci scompare tra l'ombra delle colonne*

Gundogan (»): **scappa verso la nave , intascando, nascondendo, ingoiando ogni cosa di valore trovi a portata di mano**

Dng Master (»): Dagomar, ricorda, il flusso ci guida, non quel.drago... QUESTA È LA VIA>>>


MARZO, 20/21/22

La ciurma, risalendo il fiume in direzione di Coburgo, si inoltrò in una valle devastata dalla guerra. Delle meraviglie di cui quella terra poteva vantarsi non eran rimasti che cumuli di cadaveri bruciati. Da lontano la città di Coburgo sembrava essere animata da ombre danzanti, le fiamme erano alte e l'urlo della guerra giungeva chiaro alle loro orecchie. La scena che si presentò davanti ai loro occhi fu raccapricciante, un miscuglio di nemici e difensori, sangue e fango, morte e terrore. La ciurma senza indugiare si lanciò alla carica e non risparmiò anima viva. Il capitano, in preda ad una crisi mistica, falciò vite a decine sfruttando la magia degli Antichi, ma per ognuna, l'ombra dentro la sua anima si invigoriva. Un ultimo colpo mise in fuga gli invasori che caddero come mosche chiedendo pietà. Il taverniere emanava energia malefica tramite effluvi oscuri. La battaglia era vinta, ma qualcosa nel capitano era cambiato, forse per sempre...


MARZO, 23/24

La alte torri di Pietrarunica brillavano irradiate da un magnifico sole, che dopo lo scontro mortale delle notti precedenti, pareva alleggerito del peso lugubre della guerra. La città si svegliava rivoluzionata. I profughi, che da settimane assediavano i sacerdoti chiedendo asilo e carità, tornavano alle loro terre per ricostruire. Coburgo era diventata meta di viaggiatori pronti a dare una mano per cancellare le cicatrici della dolorosa invasione. La ciurma, ancorata al molo, si rilassava e si godeva la bella giornata primaverile, attendendo l'incontro con il Gran Sacerdote e la sua schiera di permalosi eunuchi.


MARZO, 25/26

La ciurma, capitanata da un Dng Master con le visioni, aveva percorso velocemente la strada per Coburgo affrontando gruppi di Felix randagi e le pericolose Succhiatutto. Arrivati alla città però, invece di passare dal cancello principale, decisero di incunearsi in arditi passaggi sotterranei fino alle prigioni della città. Il gruppo, trucidando chiunque provasse anche solo a trovarsi sul loro cammino, arrivò di soppiatto nella sala di una grande cerimonia. I sacerdoti banchettavano insieme a elfi di alto rango intorno al "piccolo fuoco" che emanava l'energia del flusso. Lo scontro fu tremendo, alcuni preti vennero polverizzati, altri agonizzarono per ore, ma sul più bello il tempo parve fermarsi. La ciurma immobile non poté reagire mentre veniva disarmata e condotta alle prigioni. Gli elfi li aspettavano e li bramavano. Quella notte furono rinchiusi, in attesa del fato...


MARZO, 27/28

Dopo essere rimasti rinchiusi per due giorni e due notti dentro la prigione lontano dalla latrina e dal flusso, i membri della delegazione della Taverna furono liberati a sorpresa. Proprio mentre Eyeless aveva insegnato a un ratto a ballare la sua famosa danza, il duo Gne e Gna lasciarono le sbarre aperte con la richiesta del gran Sacerdote di attendere ulteriori istruzioni. La mattina seguente la città si destò terrorizzata dai ruggiti di due draghi invocati dagli elfi che tenevano sotto scacco Coburgo e i sacerdoti. La ciurma, libera e con la voglia di menare le mani, ne approfittò per rimpossessarsi delle armi e del flusso sottrattogli. Gli elfi purtroppo riuscirono a sparire prima di essere catturati, ma in cambio delle teste delle lucertole giganti, la ciurma venne ricompensata con Gloria, cibo e un posto morbido dove dormire. Prima di chiudere gli occhi, nella mente del capitano la situazione si delineava più chiara, Coburgo era stata liberata dal giogo elfico, e i sacerdoti sembravano aver cambiato atteggiamento... Forse...


MARZO, 29/30/31

La giornata sembrava aver svoltato per il verso giusto. Dopo una mattinata umida, la pioggia aveva lasciato spazio al sole raggiante che suggeriva un comodo viaggio verso casa a bordo della Black Maria. I preparativi erano ultimati quando il gran sacerdote si presentò all'uscio della taverna con una poco gradita sorpresa. Recava con sé un ufficiale Felix che aveva guidato l'assedio alla città di Coburgo. Il felino confermò come l'esercito invasore fosse guidato da volontà estranee e potenti, riconducibili agli elfi Antichi, e come solo alcuni si fossero accorti di tale influenza. Il sacerdote, forte della testimonianza appena udita ne approfittò per muovere le sue accuse verso il nostro Master. Secondo la sua versione il capo era parte del gioco stragista e ci avrebbe condotto alla guerra per colmare la propria fame di anime. La reazione del Master fu tremenda! Dopo aver ucciso il sacerdote, completò la tragedia massacrando i migliaia di cittadini di Coburgo sotto gli occhi della ciurma che stava inerme davanti alla sua potenza. L'oscurità era ormai entrata all'interno della ciurma, aveva raggiunto il cuore del capitano e stava incrinando la fiducia nel gruppo, che comunque rimaneva fedele. Superando cadaveri a brandelli e le macerie delle abitazioni, arrivarono alla nave dove decisero di aspettare nuovi ordini! La città era lo scheletro di quella che solo qualche ora prima brillava al sole primaverile, una tomba avvolta dal silenzio più assoluto.


APRILE, 8

Diario della Black Maria, ultimo giorno. La ciurma era sbarcata con l'obbiettivo di indagare sull'impatto della meteora nelle vicinanze di Coburgo. La strage perpetrata dall'ira di Bortak aveva lasciato segni ben visibili tutto intorno. I cadaveri lastricavano la via verso il luogo di impatto. Superata la radura, dentro la boscaglia, la ciurma a stento riuscì ad abbattere un golem elfico. Il mecha di metallo resistette a lungo ai colpi contundenti, ma si arrese alla potente magia del capitano. Poco lontano il terreno carbonizzato indicava con precisione l'ubicazione della meteora, tutto intorno all'oggetto era presente una barriera di flusso, impermeabile alla magia ma non alla materia. Quando il gruppo la attraversò si trovò davanti un oggetto a forma di disco e la voce di Vedana che li incitava ad avanzare. La sua figura era instabile, e appariva e scompariva evitando gli attacchi del Guercio mentre le sue risate lo deridevano. Il capitano, all'interno della bolla magica, iniziò un dolorosissimo processo di trasformazione. Dilaniato dal dolore e dalla perdita della coscienza, mutò la propria pelle in squame, una lunga coda crebbe in poco tempo e un alito di fiamme uscì dal suo ventre. Un possente drago nero! Davanti agli occhi disperati della ciurma, il Taverniere era divenuto un drago nero, gigantesco e imperioso. Raccolte le sue ultime volontà, prima di perdere il senno completamente, il drago si abbattè contro la barriera disintegrandola e trascinando con essa l'elfa antica. Dopo pochi momenti di luce accecante, in terra rimaneva il corpo agonizzante del Taverniere, non più drago, ma in fin di vita. Il viaggio verso la Black Maria fu veloce. La ciurma levò l'ancora e in piena notte salpò alla volta delle isole di ferro, in direzione della loro amata taverna. Quello che era successo nel bosco avrebbe segnato il loro destino ma non erano soli ad affrontare il fato. Li accompagnava il volere di una strana magica scimmietta cappuccino. Una luce bianca in un percorso oscuro.


APRILE, 10

Il vento tirava fresco nella via del ritorno. I gabbiani cantavano volando in cerchio sopra un banco di sardine venute a galla attirate dalle luci del vespro. Le barche dei pescatori delle isole si vedevano in lontananza mentre ritiravano le reti per l'ultima volta prima di tornare a casa dalle loro famiglie. La traversata era stata tranquilla ma taciturna, la ciurma non aveva mai accennato all'accaduto della foresta, ma le loro menti continuavano ad indugiare sull'elfo antico e il loro capitano. Da lontano Grosten sembrava sempre uguale, la Black Maria si avvicinava al porto velocemente e si poteva sentire nell'aria il sapore metallico delle polveri minerarie trasportate dal vento. Alla vista delle grandi vele nere, al molo si radunò un piccola folla che attendeva di poter assistere all'attracco della Black Maria. Improvvisamente un gruppo di soldati di Grosten, in assetto da guerra si fece spazio tra i civili liberando lo spazio per far scendere la ciurma dalla nave*
"Eyeless, ci parli tu con loro? Il capo non mi sembra in grado di affrontare una discussione al momento. Potrei farlo io se servisse..."
Non appena Eyeless scese dalla passerella e mise il piede sul molo, i soldati all'unisono si disposero in formazione serrata. Sorprendentemente la formazione era composta da due file parallele di soldati, una davanti all'altra, come un corridoio che li accompagnava verso la Taverna. "Urrà per gli eroi di Grosten! Urrá per gli ammazzadraghi". I soldati come una sola grande voce acclamarono la ciurma scuotendo gli scudi e battendo le lance in terra. Le informazioni arrivate oltre mare si fermavano alla liberazione della città di Coburgo e parlavano di una strana esplosione magica avvenuta in città dopo la partenza della ciurma. Nessuno sapeva cosa fosse successo, nessuno aveva idea.
"A casa amici, ne riparleremo un'altra giorno, verso la taverna!". Il gruppo si allontanò salutando la folla festante, con il morale a terra ma felici di essere arrivati a casa.