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Garruk



A pochi passi dalla Taverna del Drago incontrai un’elfa e la pantera che l’accompagnava improvvisamente mi attaccò. L’elfa, poi ho scoperto essere Lady Merlin, rimase impietrita da ciò che era successo in pochi attimi, la sua pantera passò da cacciatrice a preda ad amicona di quello sconosciuto. Un attimo prima ci azzuffavamo con io che stringevo la gola dell’animale con una mano sbattendolo a terra ed un attimo dopo capii che non era un nemico e neanche l’elfa, quindi calmai l’animale al punto che la pantera sembrava che stesse giocando con un suo simile.

Botark'lem e i suoi erano di ritorno da una missione ed assistettero alla scena credendo che fossi io l’aggressore ed inveirono “Ehi tu, se cerchi rogna sei nel posto giusto!” Un uomo che brandiva uno spadone è il primo che iniziò a caricarmi seguito dagli altri, pensai “Questi son miei nemici!” e dalle mani iniziai a far scorre il mana verde, ciò che i locali chiamano il flusso.

Il loro capo intuì che stava per iniziare una battaglia inutile e gridò: “Fermi tutti! Compreso tu straniero! Fermi tutti! TUTTI!”

Tutti fecero un attimo di pausa come congelati, me compreso.

Lo spadaccino brontolò: “Ma capo posso farlo a pezzi da solo!”

Il taverniere: “Stupido di un guerriero! Ti sei accorto che lo straniero ha un’ascia a 2 mani attaccata dietro la schiena e ha deciso di combattere senza usarla! … Senza contare che Merlin non ha neanche un graffio e lo stesso per la pantera … Lo straniero è qui per un altro motivo!”

Lo spadaccino: “Ma … Ma” pensandoci su “Capo hai ragione! Scusa amico!”

Botark si rivolse al nuovo arrivato: “Visto che non hai abiti di nessuna tribù delle terre da me conosciute da dove provieni e che cosa cerchi?”

Io: “Mi presento, sono Garruk! Provengo da un luogo molto molto lontano. Sono stato tra i Sacerdoti del Fuoco e mi hanno detto di andare nelle Isole di Ferro alla Taverna del Drago. Lì avrei trovato un certo taverniere: Botark'lem”

Botark si irrigidì e guardò torvo lo straniero: “Sono io, cosa vuoi da me!”

Io: “I sacerdoti mi hanno detto di aver visto una straniera con uno strano copricapo dorato che si dirigeva qui. E mi hanno detto che molto probabilmente tu ne sapevi qualcosa.”

Continuo: “Io ho 2 nemici a cui do la caccia: una è la donna che vi ho descritto, è una necromante e mi lanciò una maledizione impedendomi di usare la magia e provocandomi visioni e deliri al punto di andare a caccia di pla… maghi. Ma grazie all’aiuto di una coppia di gemelli sono libero. L’altro è uno spiritello mutaforma, anch’esso mago, che voleva portare zizzania tra umani ed elfi. I gemelli sono i figli del re umano che lui ingannò. Per far ciò aveva bisogno anche di una guardia del corpo e si approfittò della mia maledizione per cancellare la mia memoria e trattarmi letteralmente come un cane. Sventato il suo piano lo spiritello fuggì e visto che ha letto la mia mente potrebbe aver preso le sembianze della necromante.”

Botark: “Che strana storia! No per ora non ho visto stranieri! Ma che cavolo, sono anche il taverniere! Parliamone dentro e beviamoci una birra!” nel frattempo fece il gesto per invitarlo ad entrare.

Esitai un attimo e mi rivolsi all’elfa: “A furia di vivere nella foresta selvaggia ho perso le buone maniere, la gemella Rowan mi ha insegnato il galateo ma mi rimprovera sempre perché tendo a dimenticarlo, ad essere un burbero e stare a disagio in una conversazione ‘civile’. Mi perdoni milady per l’equivoco di poc’anzi, la sua pantera è un bell’animale e diventerà grande e forte, mi ha attaccato perché ha visto un rimasuglio della maledizione.”

Una volta dentro Botark disse:

“Garruk prima ti ho visto che stavi usando il flusso, che abilità hai? Ti andrebbe di unirti a noi?”

Io: “Flusso? … Ah sì, ciò che altrove chiamano Mana. Uso quello verde proveniente dalla terra, dalla natura. Nella foresta cacciavo bestie selvagge, le più forti le catturo e posso evocarle. Accetto la tua offerta!”