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"La ballata di Jvaar'kar" Racconti del Mare delle dune

 




Jvaar'kar una grande città era,

Risalente alla prima era,

Lei vide migliaia di vite

Pascolare tra le sue radici infinite

Sorgeva nel deserto, erta e assoluta

Di ogni viandante era la via sparuta

Sorta silente dalla sabbia

Gridava trepidante la sua rabbia

Focoso l'animo di coloro che l'abitavano

Conquistavano tutto con il palmo della mano

Agguantando vite e beni

Del panico e terrore gettavano semi

Oh, tu, portatore di ventura

Tieni a mente la sua storia duratura

Mai col tempo essa fu sconfitta

Sul mare del deserto era l'unica palafitta

Se di essa tu ti trovi al cospetto

Punta una mano in pieno petto

Giura solenne la tua sottomissione

Ed in essa troverai rifugio e magione

Jvaar'kar luminosa e bella

Brillante come uno smeraldo, come una stella

Jvaar'kar di notte un ombro manto

Scalderà o spezzerà il tuo cuore affranto

Jvaar'kar di giorno uno splendore

Ma attenzione, chi entra... spesso... muore.