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LA STORIA DI MERLIN

STORIA 1


Ciao come già sapete il mio nome è Merlin , Lady Merlin se arrivate dal villaggio di Erendil nella foresta incantata.

Sono la cameriera mezz'elfa e tutta curve della taverna del drago (all'occorrenza anche la curatrice). Lavoro per quel rompiscatole di Botark'Lem, mister "mi credo il più figo di tutti" solo perché e un pirata. Ma non fatevi ingannare: è vero che è un grosso puzzone un po' sgraziato (ed altezzoso), però ha un grande cuore ed io...mi sono innamorata di lui.

Certo, lavorando in taverna ne ho conosciuta di gente particolare: Zolfo, Dagomar e...un sacco di altri, ma i più strani in assoluto era due nani...anzi uno perché l'altro tutto sommato era nella norma.

Il suo nome era Befolk. Entrò una sera in Taverna con gli scarponi ricoperti di fango e chiese da bere (e fin lì tutto ok) quando...all'improvviso cominciò a parlare da solo...

Io lo servii al bancone e, dato che non so farmi i fatti miei, chiesi come prima cosa di pagarmi la birra. E poi volevo sapere con chi stesse parlando. Mi pagò e rispose che parlava con suo fratello, che viveva nella sua barba.

Qui se sono normali non li vogliamo, quindi io annuii e lui continuo a chiacchierare. Poi saltò sul bancone e e mi fissò a lungo...e poi mi disse: "che ci fa un orecchie a punta qui? Io odio la tua razza". Gli risposi: "Beh, io non sono un "orecchie a punta ma solo metà e quindi mi devi odiare solo per metà"

Alquanto confuso scese dal bancone e tornò a trangugiare la sua birra. "comunque piacere, il mio nome è e Merlin, Lady Merlin" aggiunsi.

Da quel giorno le sue frequentazioni alla Taverna divennero più assidue: beveva e facevamo due chiacchiere, insomma, diventammo amici.

Come ho detto era un nano particolare: parlava con la sua barba e si faceva di funghetti e in quei casi beh... lottava contro nemici immaginari che vedeva solo lui e si faceva pure male (e gravemente anche) ed io dovevo curarlo tutte le volte. Mi è toccato persino fargli ricrescere un braccio!

E poi quanto beveva! Una volta era talmente ubriaco che si scaraventò contro il portone della taverna e perse i sensi. Io lo feci portare nelle mie stanze, dove per l'ennesima volta gli medicai quella zucca dura da nano, e lo feci dormire nel mio letto.

Al mattino seguente (non so come mi venne in mente) gli feci credere di essere stati a letto insieme. Era difficile trattenermi, avevo voglia di ridere, e lui diventava rosso, poi verde, poi blu, anche perché io mi complimentavo con lui della sua superba prestazione.

Mentre cambiava colore balbettava e sudava dicendo "Io...con un elfo...mai...che scherzo è questo?"


Alla fine devo aver esagerato: qualche mese dopo lo scherzo lo prendo da una parte quando non era troppo ubriaco e gli dico: "Caro ho una splendida notizia: non solo sei un nano possente e focoso, ma tra qualche mese diventerai papà".


Ha raccolto le sue cose e, tra un borbottio e l'altro, ha detto solo: "Un'elfa e un nano...che orrore". Si è messo il fagotto sulle spalle ed è partito, credo per le montagne settentrionali.

Ora mi manca il mio Befolkino, forse avrei dovuto dirgli che era solo uno stupido scherzo...ma è giusto cosi, in fondo il suo popolo aveva bisogno di lui..