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REDDY

 






Reddy 


STORIA DEL PERSONAGGIO

Una giovane ed aitante ragazza, nata da una guardia di palazzo tale Petry Shieldheart e dalla madre cameriera di palazzo tale Ravahana Carter. I due, l’uno paladino e guardia fedele conosciuto anche col soprannome di Petry il Paladino e l’altra cameriera da generazioni conosciuta a palazzo come Ravahana la Valletta per i suoi modi scherzosi e la sua femminilità, un giorno per caso incrociarono gli sguardi e fu un fulmine a ciel sereno per i due. Il Paladino ormai rapito dalla Valletta chiese a Re Morein signore e padrone delle terre del nord-est ed ovviamente di Castello Montenegro, di prenderla in sposa. Il Re dati gli sforzi per difendere in suo casato da parte del Paladino concesse alla sua più fidata guardia di prenderla in sposa, con evidente rammarico da parte degli altri soldati che puntavano alla Valletta come orsi affamati di miele. Fu così che per molti inverni i due si conobbero meglio passeggiando nel giardini del castello quando il lavoro del Paladino lo portava vicino a casa e nei periodi di pace e/o tregua.

Fu in uno di questi periodi relativamente tranquilli dei due innamorati che venne concepita , una bellissima bambina dagli occhi azzurro cielo e dai capelli rosso fuoco, appena la vide il padre non ebbe dubbi e la chiamo Reddy. Molti inverni passarono al sicuro dentro le mura di Castello Montenegro e la vita della giovane famiglia scorreva più o meno tranquilla. Raggiunta ormai l’età lavorativa, si impegnò come poteva alla corte di Re Morein seguendo le orme della madre come serva del castello, così come con la madre prima di lei, le attenzioni ed i mormorii dei soldati non tardarono ad arrivare, ma a lei la cosa non tangeva. Il periodo di pace tardi o presto finì ed il padre fu costretto a campagne di guerra imposte dal Re sempre più lontane e di durata sempre maggiore, fu così che con la sempre maggiore mancanza di una figura paterna vicino a se che la storia si ripeté… Così come successe alla madre anche lei in un giorno ordinario incrociò lo sguardo di una giovane guardia di palazzo tale Mareak Dragonsbane, che seppur giovane aveva dato molte volte prova di coraggio alla servizio della corona. Tra i due qualcosa era nato e spesso si trovavano, quando possibile, ad incrociarsi per il palazzo, entrambi assorti nei loro servizi, ma entrambi con un occhio sempre vigile sull’altro.

I giochi di sguardi continuarono per i mesi avvenire ed i due sempre più bramavano il giorno che li avrebbe portati a congiungersi. Tutto quest’ardore dei due giovani fu però travolto da una notizia dal fronte che scosse la giovane Reddy; il padre infatti caddé quasi moribondo in un imboscata degli elfi nelle terre dell’est, fortunatamente sopravvisse a tale evento e fu riportato insieme ad altri feriti alla corte di Re Morein. Giunti a destinazione tra i due giovani non c’era più spazio per i fugaci sguardi, solo la vita del padre premeva alla giovane Reddy e solo la difesa di Castello Montenegro premeva al giovane Mareak. Le ferite riportate in battaglia dal più fidato paladino del Re, Petry erano così gravi che nonostante tutte le cure amorevoli della sua famiglia e dei guaritori del castello non concesse scampo al Paladino del Re che si spense una settimana dopo nelle sue stanze. Questi eventi portarono ad un turbinio di emozioni in Reddy e Mareak il che li porto ad allontanarsi, mentre Ravahana anche lei scossa dalla perdita del marito si ammalò di uno strano male che ne maghi ne guaritori seppero spiegare.

Un giorno mentre doveva svolgere i suoi compiti giornalieri, Reddy venne notata da un Nobile della corte di Re Morein tale Norven Tigersoul che non tardò a chiederla in moglie al Re essendosi invaghito di lei quasi all’istante. Il Re d’altro canto non tardò a prendere la decisione e concesse al cospetto di tutti i presenti tra cui Mareak, di sposarla; la giovane dal canto suo però non aveva interessi per un uomo così vecchio e lo fece presente al Re, che di tutta risposta le disse che dato il suo rango e la dipartita del padre lei e sua madre Ravahana non avrebbero più avuto diritto di stare a palazzo. La scelta ormai non era più nelle sue mani e doveva proteggere la madre malata quindi lanciò un ultimo sguardo a Mareak e rivolgendosi al Re accettò la proposta ponendo però come condizione che sia la madre ad accompagnarla all’altare e che la cerimonia avrebbe avuto luogo dopo il mese di lutto dovuto al padre nonché Paladino del Re;

il Re annui alla richiesta della giovane ricordandogli che non avrebbe accettato tali condizioni se non fosse stato per il padre e la rimandò ai suoi servizi. Qualche settimana passo ed il giorno delle nozze si avvicinava, in una sera come tante in cui Reddy si prendeva cura della madre Ravahana, le cui condizioni andavano via via peggiorando, ella gli disse che l’amore per suo padre era così forte che lei avrebbe voluto stare con lui per sempre indicandogli una fiala che aveva trafugato dal laboratorio molti inverni prima, Reddy evidentemente scossa fece per allontanarsi ma la madre gli prese la mano e gli disse “Non ti preoccupare figlia mia, è questo quello che voglio” prese le fiala ed aggiunse ”è già tutto pronto devi andare via di qui il ragazzo di cui mi hai parlato ti aiuterà, prendi anche questi” gli porge una sacchetta tintinnate “ ti servirà se vuoi uscire di qui illesa”, “ma madre…” rispose Reddy, “niente ma… controbattè, sei giovane e bella sicuramente puoi trovare di meglio che servire qui tutta la vita, tuo padre… il nostro amore… tu… è stato meraviglioso ma tu devi andare ed anche io”; tre colpi sordi tuonano sulla porta, “va ora” disse alla figlia, “Mareak ti aiuterà e potrete vivere insieme felici”, altri 3 colpi sordi alla porta fecero sobbalzare Reddy, la porta si apri e Mareak protrasse la testa a far capolino sussurrando “non abbiamo molto tempo, dobbiamo andare”, “va figlia e sii felice” disse la madre portando alla bocca la fiala e bevendola “non soffrirò se questo può consolarti, ora va, tuo padre mi aspetta” detto ciò si addormentò, ed una lacrima scese sulle guance della giovane che alzandosi dal letto si asciugò, “prendi le tue cose dobbiamo andare” ribattè Mareak, “le guardie di Norven sono dappertutto”;

Prendendo uno zaino già pronto preparato probabilmente dalla madre e controllato che ci fosse tutto in necessario usci dalla stanza seguendo Mareak come un ombra. Giunti alla porte Mareak gli disse di darle i soldi che sarebbero serviti ad uscire di li. Mentre si avvicinavano al cancello gli sussurrò “so di un gruppo di avventurieri che stanno facendo quasi ogni sera baldoria vicino a Castello Grosten, lì c’è una taverna con il simbolo di una drago sullo stemma, sono degli ubriaconi quindi non ti noteranno, se qualcosa va storto ci rivediamo li tra 3 giorni, hai capito bene?, tra tre giorni alla taverna con un drago sullo stemma “, Reddy fece cenno di si, ancora scossa dalla dipartita della madre; “Andiamo, oltre le porte ho 2 cavalli pronti e freschi” sussurrò Mareak, giunti alla cancello due guardie gli si frapposero sbarrandogli il cammino “Dove andate?” tuonò il primo, porto la serva a raccogliere funghi” ribattè Mareak ”il Re vuole funghi freschi per l’indomani e con questa luna la serata è perfetta”, le guardie si guardarono e alzarono le spalle “Massì, il Re è così…”sussurra “APRITE IL CANCELLO” dice alla guardia predisposta, appena si comincia ad alzare il cancello i due si incamminano ma vengono nuovamente bloccati, “Sai la tua storiella può anche aver presa su qualche stolto, ma lei non è una serva delle cucine, quindi….” Guarda l’altra guardia ed ammicca, Mareak gli porge il sacchetto tintinnante pocanzi preso e dice ”ora lasciaci andare”, “Ma certo…Ma certo… e grazie ancora per aver contribuito alle spese della guardia di sua maestà” dice la guardia mentre gli ma un accenno di inchino.

Pochi passi oltre il cancello Reddy stringe forte il braccio di Mareak intravedendo un barlume di speranza in quella notte luminosa, “ecco i cavalli sono li, li vedi?” sussurra Mareak; giunti a pochi passi dai cavalli, il cancello alle loro spalle ancora aperto e le guardie che guardano i due allontanarsi Mareak si inchina e mette le mani giunte per far salire Reddy, che non tarda a salire in sella ma appena sale la guardia dietro di lei tuona ”ALLARMI!!! ALLARMI!!!”, “VA” dice Mareak estraendo spada e scudo mentre da un colpo di piatto con la spada sul cavallo ”Tra tre giorni”, il cavallo imbizzarrito parte sul sentiero mentre la guardia dice ”ARCIERI, NON LASCIATELA FUGGIRE”,Mareak si lancia in un attacco disperato per proteggere la sua amata, lo scudo alzato e la carica distraggono molte delle guardie, dando modo a Reddy di allontanarsi, che voltandosi indietro vede Mareak al centro dello scontro, circondato; L’ultima vista che ha di lui prima di oltrepassare la collina, ferito, in ginocchio oramai sconfitto, il capo delle guardie che gli taglia la testa, che rotola zampillante a terra. Reddy in cuor suo sa che non potrà mai più far ritorno e che il suo nome Shieldheart è morto li quella sera, che non potrà mai più usarlo e che il nominarlo porterà solo conseguenza catastrofiche nella sua vita.

”Yah!!” sprona il cavallo mentre miriadi di cose gli frullano in testa, “cosa fare ora?? dove andare??””La taverna di ubriaconi con lo stemma del drago, si è li che andrò”. Giorni e notti a cavalcare senza riposarsi, stremata ed ormai esausta vede in lontananza un castello che sia quel Castello Grosten, pensa tra se e se mentre il cavallo ormai esausto si accascia a terra, morente. Non ha più lacrime ormai da versare in un ultimo gesto caritatevole, estrae il pugnale e pone fine alle sue sofferenze. Rialzandosi, si incammina in cerca della taverna di ubriaconi di cui parlava Mareak, dopo molte ore di ricerca infine la trova, canti e brindisi si sentono in strada provenire dalla locanda, una rapida occhiata dalle vetrate nota gente intenta e sbevazzare come non ci fosse un domani, prende coraggio ed entra dalla porta principale, rimane qualche secondo sulla porta cercando di capire la situazione, quando nota effettivamente che nessuno la degna di nota, quindi fa per accomodarsi e rifocillarsi quando sente una voce in lontananza ”ehi benvenuta, io sono il taverniere e questa è la mia modesta locanda, mettiti a tuo agio prenditi il tempo per conoscere tutti , siamo una gabbia di matti, ma penso ti divertirai qui con noi, tieni questo lo offre la casa, alla tua sorella (manca gif)”. Ringraziando il taverniere alza il boccale e si rifocilla… il resto, amici lettori è storia…